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Respiro e meditazione: tutti dovrebbero praticarli

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Indice dei contenuti

Il respiro

Anche se oggi si parla poco delle sue origini, lo yoga è una pratica antichissima e dentro la sua infinita saggezza si cela un segreto molto potente: il respiro.

Proprio così, è questo lo strumento più prezioso che lo yoga ci mette a disposizione; può cambiare radicalmente la qualità della nostra salute ed è sempre a portata di mano.

Respirando assorbiamo il prana (l’energia vitale) tramite vayu (l’aria). Vayu è uno dei cinque elementi (pancha mahabhuta) che compongono la materia e quindi anche il nostro corpo fisico. È l’elemento responsabile del movimento e, infatti, proprio attraverso il respiro, Vayu ci permette di vivere.

Il respiro, quindi, è vita, la porta di accesso alla nascita, alla rinascita, a tutte le nostre possibilità di trasformazione. Per questa sua enorme importanza, l’ayurveda definisce la durata della vita con il numero di respiri piuttosto che il numero di anni vissuti.

Ma scendiamo nel dettaglio!

Una persona, in media, fa 21.600 respiri al giorno, ovvero, circa 15 respiri al minuto.
La respirazione normale e spontanea è governata dal sistema nervoso sotto la complessa influenza di tutto ciò che ci succede. Spesso, a causa di qualche squilibrio emotivo o psicologico o fisiologico, il flusso del respiro non è armonioso ma corto, veloce, superficiale.

Se manteniamo questa abitudine inconsapevole, il sistema nervoso simpatico, responsabile dello stress, resterà attivo costantemente e quando questo persiste nel tempo ne risentiamo a livello sia fisico che mentale.

Per questo è davvero molto importante prendersi dei momenti per respirare consapevolmente.

Pensaci: quante volte in una giornata ti prendi del tempo per fermarti a respirare in modo consapevole? Quante volte lo fai in modo mindful, ad occhi chiusi e presenti in ascolto?

Sicuramente, nel tentativo di trovare risposta a questa domanda, ti accorgerai che sono di più i momenti in cui il respiro è corto, veloce, affannato, stressato, proprio come siamo noi.

Il respiro rispecchia perfettamente come ci sentiamo.

Un paio di anni fa è stato pubblicato uno studio scientifico in cui è stato dimostrato che la respirazione influenza gli stati mentali ed emozionali e viceversa, mettendo in evidenza la forte correlazione tra ritmo respiratorio e stati emotivi.

Dal respiro alla meditazione

Per questa sua connessione con la mente, il respiro è anche l’inizio di quel percorso contemplativo che nello yoga conosciamo con il nome di meditazione. Il respiro quando è consapevole diventa meditazione.

Tutte le tradizioni orientali, di cui fa parte anche lo yoga, insegnano che il modo più efficace e semplice per meditare è collegare la concentrazione della mente ad un oggetto. E l’oggetto principale e più utilizzato per accedere al mondo della meditazione è proprio il respiro, l‘inspirazione e l’espirazione.

Se riusciamo a rendere il nostro respiro sempre più consapevole e rilassato, fluido e senza ostacoli, anche la nostra mente lo diventerà, ma non solo: poiché non esiste alcuna separazione neppure tra mente e corpo, anche il nostro corpo diventerà più calmo e più rilassato.

Ma lasciami precisare una cosa.

Magari qualcuno potrebbe pensare di meditare già grazie a certe attività, infatti, molto spesso mi sento dire: “io medito mentre lavo i piatti, mentre faccio le pulizie, mentre cammino…” e io stessa sono la prima a dire che possiamo trasformare davvero ogni attività in meditazione se riusciamo a stare in quel fare senza alcuna distrazione.

Però tutto questo è diverso da come si intende la meditazione nella tradizione dello yoga: la meditazione è stare presenti e immobili senza alcun fare perché mentre facciamo qualsiasi attività, seppur con presenza e grande concentrazione, ci sono sempre tanti stimoli esterni che arrivano e ci portano fuori di noi.

La meditazione mindfulness e quella dello yoga, è quella in cui sperimentiamo l’immobilità nel corpo e nella mente, in cui gli stimoli esterni sono lontani per lasciare spazio ad un’altra parte di noi e per rimanere soltanto con il nostro interno.

So bene che questo stato di presenza senza pensieri è spesso breve perché i pensieri arrivano sempre ed è normale, succede anche ai meditatori più ‘esperti’; l’importante è non seguirli, non assecondarli, non farci caso, non giudicarli e tornare allo stato di concentrazione.

Conclusioni

Il respiro consapevole e la meditazione sono dei modi straordinari per stare con noi stessi, con la nostra energia, per radicarci e per centrarci, per esplorarci e conoscerci.

Quello che dico sempre anche a chi pratica yoga con me è di imparare prima a respirare e poi a fare tutto il resto perché se non respiriamo bene non stiamo facendo yoga.

Quindi prova a prenderti ogni giorno, più volte al giorno, 30 secondi o 1 minuto per respirare in modo consapevole.

Senti come cambia l’energia e la vitalità che hai dentro solamente con qualche respiro profondo.
Anche se respirare consapevolmente potrebbe sembrare una cosa strana e forse anche difficile, soprattutto all’inizio, quando sentirai i benefici di qualche respiro pieno, profondo e nutriente, ti renderei conto di cosa ti sei perso.

A me ha cambiato la vita, grazie al respiro sono riuscita ad entrare in contatto con me stessa e so bene quanti benefici può dare al corpo, alla mente e allo spirito.

Concediti anche pochi consapevoli respiri al giorno e vedrai crescere il tuo benessere! Ti abbraccio!

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